Mercoledì, 23 Agosto 2017 22:56

L'Aquila, con l'accensione del Tripode è iniziata la 723^ Perdonanza

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La tradizionale accensione del Tripode della Pace ha segnato l'inizio della 723^ edizione della Perdonanza.

La cerimonia di apertura del giubileo celestiniano si è svolta all'Aquila sul sagrato della basilica di San Bernardino. A portare la fiaccola del Fuoco del Morrone, nell'ultimo tratto, sono state quattro ragazze - Stephanie Hibo, Enrica Martini, Deborah Mazzeschi e Irene Moroni - che prestano servizio civile nella struttura del Movimento Celestiniano, impegnato in attività assistenziali e di accoglienza rivolte agli immigrati, soprattutto donne con bambini.

A loro è stata affidata anche la lettura di un documento, condiviso con le comunità dei territori interessati dal percorso del Fuoco del Morrone, organizzato dal Movimento Celestiniano dell'Aquila e partito dall'Eremo di Sant'Onofrio a Sulmona.

E proprio a Sulmona e ai suoi abitanti, che da giorni stanno combattendo con il terribile incendio che ha distrutto i boschi della montagna del Morrone, è andato il pensiero delle autorità civili presenti, dal sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, al presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, fino al neoeletto presidente della Provincia dell'Aquila Angelo Caruso.

Biondi, alla sua prima Perdonanza da sindaco, ha voluto rendere omaggio anche alle vittime del terremoto di Ischia e dell'attentato terroristico di Barcellona nonché alla memoria dei caduti del sisma che esattamente un anno fa, nella notte tra il 23 e il 24 agosto, devastò Amatrice e il Centro Italia.   

"E' stato un grande onore per me accendere il Tripode davanti agli occhi attenti degli aquilani" ha detto il primo cittadino a NewsTown "I cittadini si aspettano molto da questa amministrazione. Ci ritroviamo in questi momenti di festa con un sorriso velato per ciò che è accaduto a Ischia, per la prossima ricorrenza del terremoto di Amatrice e per quello che succede alla nostra Europa".

Nel suo intervento, Biondi ha sottolineato come l'edizione di quest'anno segni anche "l’inizio di un nuovo cammino della Perdonanza, secondo l’impegno che l’attuale amministrazione intende assumere. Quello di offrire ai valori celestiniani e al rito del perdono una cornice più aderente alla realtà storica, in cui i cittadini assumano il ruolo di protagonisti più che di spettatori e in cui sia evidenziata l’articolazione in Quarti della città e del suo territorio, con attenzione e rispetto filologici della tradizione secolare". Parole che lasciano intendere, forse, un nuovo corso, un cambio di rotta che la nuova giunta ha in mente di imprimere, per il futuro, alla manifestazione.

L'edizione di quest'anno, la cui organizzazione si deve, in massima parte, alla precedente amministrazione, sarà caratterizzata dall'introduzione di speciali misure di sicurezza, dovute sia all'innalzamento del livello di allerta scattato in seguito all'attentato terroristico di Barcellona sia alle nuove disposizioni in materia di ordine pubblico imposte dal ministero degli Interni dopo i fatti di Torino del 3 giugno scorso.

"Abbiamo speso tanta fatica nell'organizzare questa Perdonanza" ha affermato l'assessore alla Cultura Sabrina Di Cosimo "Abbiamo fatto decine di incontri in prefettura, in questura e con le commissioni tecniche speciali. Le nuove procedure di sicurezza hanno chiesto un maggiore dispendio economico e di risorse umane. Ma da questa sera, finalmente, possiamo essere ripagati dei nostri sforzi. Mi auguro che questa Perdonanza sia soprattutto un momento di raccolta e riappacificazione degli aquilani con la città".

L'appuntamento più importante della settimana celestiniana sarà, come al solito, l'apertura della Porta Santa, previsto il 28 agosto, dopo il corteo storico. Per l'occasione, sarà temporaneamente riaperta al pubblico una nuova porzione della basilica di Santa Maria di Collemaggio, i cui lavori di restauro dovrebbero terminare entro la fine dell'anno.   

L'intervento del sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi

Carissime concittadine, carissimi concittadini, Autorità civili, religiose, militari e delle forze dell’ordine, dell’emergenza e della sicurezza, gentilissimi ospiti della nostra città, presenti tutti.

E’ difficile celare la mia profonda emozione: per la prima volta ho il privilegio, anzi, il grande onore di ricevere il Fuoco del Morrone - proveniente dall’eremo celestiniano di Sulmona, che per una settimana ha solcato la strada che il Papa Santo percorse 723 anni fa per vestire, alla Basilica di Collemaggio dell’Aquila, le insegne pontificali -, e quindi di accendere il tripode della pace e di dichiarare aperta la 723esima Perdonanza.

Il Fuoco del Morrone, in questa edizione della Perdonanza, ci riporta alla mente e agli occhi le drammatiche immagini del disastroso incendio che ha devastato questa montagna, tra le più incantevoli della nostra regione. Un danno incalcolabile per il nostro patrimonio naturalistico, al pari di quelli provocati dagli altri, numerosi e drammatici incendi che hanno si sono verificati nelle ultime settimane, per mano dell’uomo. Gesti insani e criminali che incidono sul territorio e sull’ambiente, quindi sulla qualità della vita di tutti noi.

La Pace. Uno dei valori più inseguiti dall’uomo, cardine della Bolla con la quale Celestino V irradiò nel mondo un messaggio eterno nello spazio e nel tempo.

Voglio rivolgere un pensiero agli innocenti, nonché alle loro famiglie, che sono rimasti vittime dell’orrore terroristico che sta dilaniano la società contemporanea. Qualche giorno fa a Barcellona e in altre città europee, prima ancora Nizza, Londra, Manchester; a tutti coloro che, in qualsiasi città del Pianeta, sono caduti per mano criminale, L’Aquila partecipa un commosso messaggio di cordoglio e di profonda solidarietà.
Questa è la Città cui Celestino V ha lasciato una preziosa e grande eredità.

La riconciliazione, la pacificazione, sono valori da perseguire, innanzitutto, partendo proprio da noi, dalla nostra Città, dove, purtroppo, persistono ancora troppe animosità, troppe divisioni, troppi steccati. Bisogna superare la visione individuale per guardare all’interesse collettivo, superiore, della nostra comunità. Una responsabilità che spetta soprattutto a noi rappresentanti istituzionali, chiamati dai cittadini all’onere e all’onore di governare. Bisogna dimostrare maturità, obiettività, onestà intellettuale, amare la Città e anteporre il suo interesse generale a quelli particolari. Occorre unire gli sforzi e le risorse per lavorare insieme, unendoci attorno a progetti e obiettivi comuni e non dividendoci nei mille rivoli di ripicche e pregiudizi. Le battaglie bisogna farle insieme e all’esterno, al di fuori e non all’interno delle mura.
Diceva Erasmo da Rotterdam: “Nella concordia anche le piccole cose crescono, nella discordia perfino le grandi vanno in rovina”.

Un monito da tenere a mente.

Soprattutto nella nostra Città in cui, alle condizioni stabilite dalla Bolla del Perdono e dalla Chiesa, è possibile ottenere l’indulgenza plenaria per un giorno, nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, la cui Porta Santa sarà aperta il prossimo 28 agosto dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Sua Eminenza il Cardinale Bassetti.

Il Giubileo più antico della Storia, solenne Evento unico al mondo. Quello che si celebra grazie alle immortali parole che il Pontefice scrisse nella Bolla del Perdono sette secoli fa.

Quella Bolla che proprio il 28 agosto, lunedì prossimo, riprenderò in consegna a nome delle Aquilane e degli Aquilani. Nella mattinata di quel giorno sarò infatti a Roma, all’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario del Ministero dei Beni culturali, dove il prezioso Documento papale è stato condotto nel dicembre dello scorso anno e dove le sapienti mani del personale di quella struttura ne hanno avuto cura.

Ringrazio fin d’ora, per il loro operato, la Direttrice dell’Istituto in questione, la dottoressa Maria Letizia Sebastiani, e la funzionaria che, con i suoi collaboratori, ha materialmente condotto i necessari interventi sulla Bolla, la dottoressa Lucilla Nuccetelli.

Il 28 agosto riporterò, insieme con tutti voi, la Bolla nella sua sede di sempre, la Città dell’Aquila, fiera custode del messaggio di San Pietro Celestino. Il prezioso documento sarà esposto, a beneficio di cittadini e turisti, nella sede della Banca d’Italia.

L’apertura della Porta Santa, momento di straordinaria solennità, sarà quest’anno ancor di più illuminata dal ritorno “in Patria” della Bolla Papale.

Tale momento vuole rappresentare anche l’inizio di un nuovo cammino della Perdonanza, secondo l’impegno che l’attuale amministrazione intende assumere. Quello di offrire ai valori celestiniani e al rito del perdono una cornice più aderente alla realtà storica, in cui i cittadini assumano il ruolo di protagonisti più che di spettatori e in cui sia evidenziata l’articolazione in Quarti della città e del suo territorio, con attenzione e rispetto filologici della tradizione secolare.

Prima di concludere, mi sia consentito rivolgere un pensiero commosso e di sostegno, a nome di tutta la città, alle vittime del sisma di qualche giorno fa nella splendida Ischia e alle loro famiglie. Lo scenario disegnato dalle tragedie causate dal terremoto ci è purtroppo ben noto. A coloro che hanno vissuto e che stanno tuttora vivendo il dramma di quanto accaduto l’altro ieri va il nostro abbraccio fraterno e la nostra piena disponibilità, in tutti i modi in cui possiamo essere utili, consapevoli che dobbiamo sempre essere vicini a chi vive gli sconfortanti giorni che, 8 anni e 4 mesi fa, hanno caratterizzato la nostra esistenza.

Agli operai e al personale del Comune che dal 1983, cioè da quando il Sindaco Tullio De Rubeis ebbe la felice intuizione di restituire alla Perdonanza una cornice degna e adeguata, costituiscono la forza insostituibile per l’allestimento degli eventi del programma, ai volontari, alle forze dell’ordine, militari, dell’emergenza e della sicurezza, alle Istituzioni, al Movimento Celestiniano e ai tedofori della Fiaccola del Morrone, che tra poco concluderanno qui la loro fatica di una settimana e oltre (tutte donne, e questo è un segnale profondo e bellissimo che si è voluto dare all’edizione di quest’anno), e a tutti coloro che, a qualsiasi titolo, si adoperano per la Perdonanza di Celestino, rivolgo il più sentito ringraziamento della Municipalità dell’Aquila e mio personale.

Un saluto e un ringraziamento, più che doveroso, al Comitato Perdonanza, che anche quest’anno, è riuscito a confezionare un ricco programma di cui la città e coloro che sono venuti e che verranno a trovarci non potranno che beneficiare.

Buona Perdonanza a tutte e a tutti, di cuore.

Grazie!

Ultima modifica il Giovedì, 24 Agosto 2017 01:33

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